Dal PIL al GNH (Gross National
Happiness – Felicità Interna Lorda): quando non è solo una questione di
acronimi.
L’Onu, con una proclamazione
ufficiale, nello scorso luglio, ha istituito la Giornata Mondiale della Felicità che si festeggerà d’ora in avanti il 20 marzo.
Lo scopo è quello di promuovere la
felicità fra più persone possibili allo scopo di aumentare la Felicità Interna Lorda. L’ispirazione
proviene da molto lontano, da un piccolo paese montuoso del Tibet, Bhutan, nel
quale, già a partire dagli anni ’70 è stato introdotto il parametro del GNH
come standard di riferimento sull’andamento del paese, a differenza del resto
del mondo in cui si ricorre esclusivamente al PIL.
Il professor Helliwell nel primo World Happiness Report, ha spiegato come un
livello soddisfacente di felicità dovrebbe essere una delle linee guida della
politica di ciascun stato.
Secondo lo stesso Report, i paesi più
felici del mondo sono quelli scandinavi, la Danimarca in testa, seguita da
Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi con un valore di 7.6 su una scala da 0 a 10.
Si posizionano bene anche Canada, Svizzera, Nuova Zelanda e Australia. L’Italia
è solo al 28 posto.
In tutto il mondo oggi avranno luogo
una serie di eventi con l’unico obiettivo di dare impulso alla felicità. A Washington
avranno luogo flash mob di free hugs, a Londra si condivideranno messaggi
positivi alla Liverpool Street Station, a Bruxelles si promuoverà la felicità
sul posto di lavoro. In Italia, unica oasi nel deserto delle iniziative, l’Accademia
della Felicità di Milano, portavoce di Action for Happiness nel nostro paese
insegna come raggiungere la felicità con corsi pratici e consigli utili legati
al mondo professionale e lavorativo. La linea guida seguita dall’Accademia, così
come ha sottolineato la life coaching Francesca Zampone è il lavoro sul
concetto di benessere su misura.
Dunque una giornata interamente
dedicata alla sensibilizzazione verso un concetto passato sommessamente in secondo
piano. Sul sito del Day of Happiness si legge “Creare una società più felice richiede un’azione a tutti i livelli –
non solo da parte dei leader politici e dalle istituzioni ma anche partendo da
ognuno di noi come cittadini individuali. Quando facciamo cose che portano
felicità agli altri, tutti ne beneficiano.”
Un’occasione per lasciare il cinismo
a casa e rivendicare il proprio diritto alla felicità partendo da se stessi e
da chi ci sta intorno.
Buon
Day of Happiness a tutti.
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