mercoledì 6 maggio 2015

Her di Spike Jonze. Tra sentimento e tecnologia. Recensione



Her è un film del 2013 firmato Spike Jonze (Essere John Malkovitch, Il ladro di orchidee) vincitore del premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale uscito nelle sale italiane a marzo 2014 con il titolo Lei. Prodotto dalla BIM annovera nel cast Joacquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams

Perché guardare Her di Spike Jonze?
1.Se vi piace Joacquin Phoenix, vi piacerà ancora di più in questa nuova veste poco cool. Ma è pur sempre Joacquin Phoenix che si nasconde dietro i panni del solitario e impacciato Theodore! Mille punti all'espressività mimica di cui aveva già dato ampiamente prova altrove!
2.La realtà dispotica rappresentata non ha nulla di forzato, esagerato e non esaspera una realtà, telematica, cibernetica e tecnologica in cui siamo già ampiamenti immersi. Diciamo che non vi capiterà di pensare "no, il solito polpettone futuristico" e vi sentirete a due passai da quel futuro non troppo lontano che Spike Jonze profetizza nel film
3.E' una storia d'amore e le storie d'amore piacciono un po' a tutti. Il bello sta nei modi in cui l'amore si coniuga e troverete disarmante la semplicità con cui il sentimento dell'amore si riafferma qui in tutta la sua egoistica autoreferenzialità.
4.La trama è quasi un soliloquio esistenziale che focalizza la sua forza espressiva nel contrasto tra uomo e macchina, capace di trasformarsi in confronto e assestarsi su picchi di sentimentale dipendenza.

Spike Jonze immagina un futuro in cui non si potrà fare a meno degli "altri" intesi come altri fuori da sè e intreccia l'ordinatissima, super tecnologica quotidianità del futuro alla immutabile natura umana bisognosa di un referente per legittimarsi.
Il futuro di Her è un futuro i cui i sentimenti sono svenduti in nome di una tecnologizzazione globale che favorisce la velocità e la facilità dello scambio ma è anche un futuro che ridefinisce tale scambio al quale partecipa ora l'intelligenza tecnologica, senza sminuirlo.

Il film Her entra nel cuore come un coccio di vetro un poco smussato capace di fare male ma non troppo. È lo specchio che rimanda l'immagine dell'uomo nel suo essere antieroe e pur sempre uomo a confronto con la realtà.

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