AMERICAN HORROR STORY - ASYLUM 2X4



Non è stato difficile  intuire dal titolo che questa quarta puntata portasse con sé un colpo di scena, che nella fattispecie si è concretizzato in un nuovo personaggio: la presunta Anna Frank, sopravvissuta ai campi nazisti e vissuta nell’ombra anche per non scoraggiare l’interesse che nel frattempo si era sviluppato intorno alle vicende dei deportati grazie alla pubblicazione del suo diario, nel 1952, come essa stessa racconta a suor Jude.
La molteplicità dei fili narrativi, che a questo punto sembrano aver raggiunto un grado di complessità tale da rallentare l’intera progressione della trama d’insieme, vengono manovrati con accelerazioni e brusche frenate.

Altra protagonista della puntata è Grace, della quale in questa puntata acquisiamo qualche notizia in più. Dalla dissimulazione che fino a questo momento ce l’ha presentata come una vittima dei discutibili metodi in uso a Biarcliff, si assiste alla sua confessione. Appare per quello che è: un’assassina e merita dunque il posto che si è guadagnata quando ha ucciso suo padre, sua sorella e la sua matrigna. 

Il tormento di Kit e le difficoltà del dottor Thredson nel decretare la sanità mentale del giovane, così come la sempre più lucida volontà di Lana di uscire dall’ospedale psichiatrico passano in secondo piano rispetto alla vicenda del dottor Arden: è davvero l’ex dottore dell SS Hans Gruper, così come testimonia la nuova paziente Anna Frank e come lasciano pensare i cimeli nazisti scoperti nella sua casa dalla prostituta che aveva cercato di torturare, o è solo un fanatico dottore filonazista alle prese con le sue frustrazioni e le sue manie da torturare come testimonia lo stato mostruoso in cui ha ridotto Shelley?
Tutto sembra sempre sul punto di mostrarsi per il contrario di quello che sembrava in origine, e anche il monsignor Timothy Howard, in questo episodio, diventa un tassello fondamentale, introducendo l’intrigo della complicità con il dottor Arden e inaugurando un nuovo interrogativo, che a dire il vero aleggia sin dal primo episodio: qual è il vero scopo dell’ospedale di Biarcliff?
Dunque gli interrogativi aumentano in un climax di confuse apparenze e di sottili allusioni, che per il momento raggiungono l’unico obiettivo di tenerci sulle spine in attesa del prossimo episodio.

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